Si tratta della statuina di un’infante avvolta in fasce, dell’età media di quasi un anno, o anche meno, che dorme tranquilla poggiata su una specie di cuscino ovale e tenuta sotto una vera e propria campana di vetro.
Se hai dei nonni o dei partenti anziani con ogni probabilità ti sarà capitato di vedere sui comò delle loro camere da letto la cosiddetta Madonna Bambina. Ne esistono di diverse fogge e dimensioni, più o meno elaborate come cura dei dettagli e ricchezza dei finimenti.
La statua della Madonna Bambina ha una storia curiosa che risale addirittura al 1884.
La Madonna Bambina è comparsa sui comò degli italiani sul volgere del 1800 – era usanza regalarla alle giovani coppie come buon auspicio di fertilità per portare figli e abbondanza. La Madonna Bambina si teneva in camera perché vegliasse positivamente sulla coppia e sulla loro vita intima.
E lì restava fino a che qualche pallonata dei nipotini non frantumava il vetro oppure semplicemente veniva lasciata in eredità a qualche figlia o nuora che cordialmente declinava facendola finire in soffitta.
La possiamo considerare una sorta di cimelio, una di quelle figure allegoriche che hanno accompagnato una parte della vita culturale del nostro paese tra scaramanzia e credo.
La Madonna Bambina originaria che ha ispirato tutte le successive copie è stata realizzata da suor Isabella Chiara Fornari una francescana di Todi. Suora abbadessa, ebbe visioni e fu animata da eccezionali qualità mistiche.
Suor Chiara Isabella Fornari, tra il 1720 e il 1730 realizzò delle statue in cera della Vergine neonata avvolta in fasce e ne donò delle copie ai vari conventi di suore, una in particolare arrivò alle Suore di Carità di Lovere, in Via Santa Sofia a Milano. Lì la Madonna Bambina divenne molto popolare soprattutto in Brianza e nella Diocesi Ambrosiana.
Impossibile dire, ad oggi, quante copie ne siano state effettivamente realizzate, certo è che anche su Amazon è possibile scegliere Madonne Bambine di diverse fogge.
La statua originaria è in realtà costituita da una testa di neonata per lo più in cera (ma anche in gesso) su un corpo appena abbozzato e completamente rivestito di fasce, secondo l’uso del tempo. Le fasce e la cuffietta sono di diversa raffinatezza e ricchezza, ma sempre di pizzo. Spesso alla statuetta si accompagna una culla, anch’essa rivestita di pizzo.
La statua originale è tutt’ora conservata nel convento di via Santa Sofia dalle suore di Maria Bambina – da cui hanno preso il nome. Pare addirittura che nel 1884 la giovane Giulia Macario, dopo un atto di devozione presso la statuetta, venne miracolosamente guarita da una grave infermità.
Il volto del simulacro, scolorito e sciupato, è stato sostituito nel tempo mentre le vesti sono ancora originali.
Il vero volto in cera della Madonna Bambina viene invece esposto l’8 settembre di ogni anno, all’interno della casa religiosa.
Anche tu hai qualche ricordo riguardo questa curiosa statua?
Conosci qualcuno che ha ancora la Madonna Bambina sul comò in camera?
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