«Vorrei che tutti fossero vestiti con abiti allegri e colorati. Vorrei che, per non più di trenta minuti complessivi, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli e miei amici più stretti tracciassero un breve ritratto del caro estinto, coi mezzi che credono: lettera, ricordo, audiovisivo, canzone, poesia, satira, epigramma, haiku. Ci saranno alcune parole tabù che assolutamente non dovranno essere pronunciate: dolore, perdita, vuoto incolmabile, padre affettuoso, sposo esemplare, valle di lacrime, non lo dimenticheremo mai, inconsolabile, il mondo è un po’ più freddo, sono sempre i migliori che se ne vanno e poi tutti gli eufemismi come si è spento, è scomparso, ci ha lasciati.
Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato.
Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli Unza, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violini e sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me.
Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte –. E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considererei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita. Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega. Basta che non facciate come nel Grande Lebowski».
Questo era il funerale come lo desiderava Enzo Baldoni il giornalista pubblicitario ucciso in Iraq venti anni fa. Se l’era immaginato così il suo rito funebre: curioso, originale e perché no, addirittura divertente.
La famiglia, o il defunto, tramite una dichiarazione fatta in vita – può decidere come preferisce essere ricordato al proprio funerale.
Salvo fatto per la funzione religiosa, che soprattutto nel luogo di culto rispetta le regole di etichetta dettate in prevalenza dal celebrante (ci sono preti dalle vedute particolarmente ampie che non hanno nulla contro le scelte un po’ “moderne” di saluto) – in media una persona può avere il funerale che preferisce.
In particolare la casa funeraria offre la possibilità di ricordare il defunto secondo la modalità che si preferisce: si può indicare la musica più amata che può essere lasciata come colonna sonora durante tutto il periodo del commiato e delle visite.
Alcune case funerarie particolarmente innovative hanno anche degli schermi che passano immagini o di landscape per dare all’ambiente un look and feel più vicino al carattere della persona, oppure è possibile anche prevedere un video montato dedicato alle immagini con cui si vuole ricordare la persona.
Per il ristoro, le case funerarie non danno limiti alle necessità, ma in genere le persone preferiscono un luogo più intimo per commemorare anche col cibo il caro estinto.
Idem l’allestimento: è possibile, su richiesta, addobbare la casa funeraria con fiori- il più classico dei desideri – oppure con oggetti e ricordi personali, più difficile che vengano scelti palloncini o altri paramenti “a tema”.
Lasciare traccia scritta dei propri desideri è senza dubbio un buon modo per alleviare i propri cari dalla difficoltà di dover scegliere il mood migliore per ricordarci.
Per quanto strane, originali, oppure classiche possano essere delle volontà, lasciare uno scritto con indicazioni precise senza dubbio supporta i propri cari e dà la certezza che stia ancora facendo qualcosa di profondamente aderente ai desideri del caro estinto.
Se desideri prevedere con largo anticipo quello che vuoi venga fatto al tuo funerale, se vuoi essere accompagnato dal brano che desideri, o magari essere trasformato in un diamante una volta cremato e soprattutto se vuoi che il tuo funerale abbia l’imprinting tipico del tuo carattere e della tua personalità, contattaci: possiamo supportarti in ogni tua scelta e assicurarci che venga rispettata quel giorno.
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