Per questo è sempre meglio indicare nel testamento chi dovrà occuparsi di Fuffi o Fido. Ma è davvero possibile lasciare la propria eredità a un animale?
Tra le varie notizie trasmesse in TV o alla radio capita, a volte, di ascoltare fatti alquanto curiosi come il lascito di eredità milionarie al proprio animale domestico. Queste provengono principalmente dall’estero, come ad esempio gli Stati Uniti, dove l’ordinamento giuridico concede liberamente la possibilità d’indicare come erede testamentario il proprio compagno a quattro zampe.
La domanda sorge quindi spontanea: in Italia è possibile intestare la propria eredità a un animale?
Secondo la vigente legislazione non è consentito, o almeno non è consentito lasciarla direttamente al nostro animale.
Il codice civile in Italia definisce gli animali come “beni mobili” e quindi come oggetti che non hanno capacità giuridica. La capacità giuridica è l’idoneità di un soggetto di essere titolare di diritti e obblighi ed è riconosciuta solamente alle persone fisiche, giuridiche e agli enti.
La soluzione è quella di aggirare l’ostacolo normativo creando un testamento in cui l’animale è beneficiario in modo indiretto. Indicando infatti come erede/legatario una persona fisica o giuridica di fiducia – come per esempio un’associazione per animali di nostra conoscenza – possiamo garantire la gestione del patrimonio a favore del nostro amico a quattro zampe.
Nel documento si dovranno indicare chiaramente l’animale o gli animali in questione. Possiamo anche precisare in quale modo dovranno essere accuditi e quali disposizioni, ad esempio in caso di morte di quest’ultimi, si dovranno seguire negli anni a venire.
Per essere considerato valido il testamento deve essere redatto in forma scritta e conseguentemente firmato dal testatore. Per evitare manomissioni è consigliato rivolgersi a un notaio per garantirne validità e autorevolezza. In questo modo l’atto risulta inoppugnabile, evitando inoltre la possibilità di annullamento per invalidità.
Per garantire che le volontà testamentarie siano rispettate è possibile indicare un erede alternativo che si prenda cura dell’animale operando tramite il lascito alternativo. Questo è chiamato a intervenire in caso in cui la persona nominata in precedenza non voglia o non possa occuparsi dell’animale in questione.
Per avere una certezza ancora maggiore è possibile nominare un esecutore testamentario a cui affidare il compito di controllare e assicurare l’effettiva esecuzione delle disposizioni del defunto.
In ogni caso è meglio tenere in considerazione la fiducia che si ha nella persona a cui si affida il proprio cane o gatto, perché un patrimonio troppo elevato o troppo esiguo potrebbe distorcere la volontà di questo nell’eseguire correttamente il compito.
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